Padre costretto a somministrare principio attivo del viagra a bimba di 2 anni.

Annie Nilsson e suo marito avevano appena portato a casa la loro piccola appena nata, Elodie, ed erano pronti a iniziare la loro nuova vita insieme, come famiglia. Presto, tuttavia, hanno notato che il viso e gli occhi della piccola cominciavano a gonfiarsi. A questi sintomi, poco dopo, si sono aggiunti anche vomito e diarrea inarrestabili. Segnali che hanno subito allarmato i neo genitori.

Portata la bambina dal medico, i genitori hanno conosciuto la diagnosi: linfangectasia intestinale. "L'intestino era ostruito e la piccola appariva rapidamente denutrita", ha spiegato Annie.

A quel punto il dottore ha suggerito loro qualcosa che a molti potrebbe davvero suonare assurda e sorprendente: Elodie doveva essere curata con il sildenafil, il principio attivo del Viagra. Sebbene infatti questo medicinale, nella maggior parte dei casi, sia associato a problemi di disfunzione erettile, è anche efficace per trattare problemi vascolari o linfatici. 

One day

 

Sfortunatamente, però, l'assicurazione sanitaria non copre spese per questo tipo di medicinale, anche se la bambina necessita di iniezioni mensili. Annie non capisce perchè questo medicinale, essenziale alla vita della figlia, le venga negato. Così, per pagare il trattamento, la famiglia ha dato il via a una campagna di raccolta fondi  e a una petizione online su change.org. In poco tempo hanno raccolto $6.000 di contro ai 16.000 che devono raggiungere.

È davvero una vergogna che, davanti alle condizione di una bambina malata e bisognosa del principio attivo di un medicinale comune, l'assicurazione sanitaria non voglia coprire le spese e obblighi questa famiglia a cavarsela da sola. Ci auguriamo almeno che la campagna di raccolta fondi prosegua con successo e che la piccola si rimetta presto. 

 

Commenti

Scelti per voi